Il sito ex Simi-Cemit rinascerà Green

CORRIERE DI TARANTO

Comes investirà 12 milioni di euro sull’area industriale dei Tamburi

Comes spa, società dell’imprenditore Vincezo Cesareo (presidente di Agromed) da tantissimi anni impegnata anche nell’indotto ex Ilva ed Eni (dove il settore energia è di gran lunga quello più redditizio, seguito da quello militare e siderurgico), ha presentato quest’oggi un progetto di riconversione del vecchio stabilimento Simi, poi Cemit. Un’area industriale sita in via Archimede, alle porte del rione Tamburi, pari a 4mila metri quadrati, che conta più 1.500 di uffici e 600 stanze tra spogliatoi e magazzini.

Si tratta di un pezzo di storia industriale della città di Taranto, vissuto tra alti e bassi, che dopo la seconda Guerra Mondiale ha visto lo stabilimento impegnato prima nella costruzione delle torrette dei carrarmati Leopard, poi nelle lavorazioni metalmeccaniche della Simi e nelle carpenterie meccaniche della Cemit. Poi, nel corso degli anni, terminate le ultime lavorazioni oltre dodici anni fa, si è trasformato in un sito abbandonato che è andato a rimpolpare quella che oggi passa sotto il nome di archeologia industriale.

Ma un anno fa il gruppo Comes lo ha rilevato, decidendo di puntare su quell’area per un progetto che vede un investimento complessivo di 12 milioni di euro, di cui 2,6 per la ricerca, che vedrà la produzione di elettrolizzatori di nuova tecnologia realizzati dalla stessa azienda, ha spiegato quest’oggi durante la presentazione il presidente di Comes ed ex presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo.

Il progetto si chiama HAS, sigla che sta per Hydrocracy Advanced System: si tratta di un sistema di generazione di idrogeno green della taglia 100-200 kW, basato su una tecnologia migliorata dal punto di vista dei catalizzatori e dell’hardware di cella, capace di operare ad alta pressione, con un sistema di gestione auto-adattativo strutturato sull’intelligenza artificiale. Inoltre ci saranno le linee di lavorazione di meccanica di precisione che l’azienda svolge già in un sito di sua proprietà a Faggiano, come quelle relative a revisione di navicelle per impianti eolici.

L’obiettivo è inoltre quello di trasformarlo in un stabilimento green, visto che sarà alimentato da pannelli fotovoltaici e da accumulatori ad idrogeno. Non solo: perché lo stesso sarà integrato dal welfare aziendale, dotato di palestra per i dipendenti e di una sala lettura. Mentre la sede attuale dell’azienda che sorge praticamente accanto, si trasformerà nella Comes Accademy, un centro di ricerca che si aprirà alla città anche per ospitare mostre fotografiche, presentazione di libri ed eventi culturali.

Un progetto certamente importante e avveniristico, per un gruppo in crescita che chiuderà il 2022 con un fatturato pari a 50 milioni di euro, da anni impeganto anche all’estero (nei cantieri di Irsching e Marbach in Germania o in quelli in Francia), che occupa attualmente 490 unità, con l’obiettivo di continuare a crescere su entrambi i fronti.

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